Un patto strategico tra l’Italia e i Paesi del Mediterraneo: il ‘Piano Mattei’

Il Governo italiano ha recentemente introdotto misure per potenziare il finanziamento degli investimenti strategici sia in Italia che in Africa, concentrandosi sull’attuazione del “Piano Mattei”. Si tratta di un progetto strategico di cooperazione energetica e sviluppo economico tra Italia e i paesi del Mediterraneo. In sintesi, questo piano mira a creare una rete di partnership e investimenti nel settore energetico, contribuendo allo sviluppo sostenibile e alla stabilità regionale di Nord Africa e Medio Oriente.

Obiettivi del piano

Gli obiettivi principali del Piano Mattei sono:

  • Diversificazione delle fonti energetiche: Ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas e petrolio da un numero limitato di fornitori, dunque espandendo le collaborazioni con il Mediterraneo.
  • Sviluppo delle infrastrutture: Migliorare e costruire nuove infrastrutture per il trasporto e la distribuzione di energia, come ad esempio gasdotti, oleodotti e terminali di rigassificazione.
  • Promozione degli investimenti locali: Favorire investimenti italiani nei settori energetici e infrastrutturali dei paesi partner, di fatto contribuendo alla crescita economica e allo sviluppo sostenibile.
  • Creazione di opportunità di lavoro: Sostenere la creazione di posti di lavoro locali attraverso investimenti in nuove tecnologie e progetti di sviluppo.

Dettagli del ‘Piano Mattei’

Il piano prevede investimenti di circa 5,5 miliardi di euro e coinvolge anche organizzazioni internazionali e istituzioni finanziarie per massimizzare l’efficacia degli interventi. Durante la presentazione del piano alle Camere lo scorso gennaio, la Presidente Meloni ha delineato il decreto alla presenza dei rappresentanti di 46 paesi e di 25 leader africani, tra cui il presidente dell’Unione Africana.

Paesi Pilota e Settori di Intervento

Per la prima fase di attuazione del piano, il Governo ha individuato un gruppo di “paesi pilota”, dove intraprendere le prime attività progettuali. Si tratta di: Algeria, Egitto, Tunisia, Marocco, Costa d’Avorio, Congo, Etiopia, Kenya e Mozambico. In particolare, gli interventi si concentreranno nei settori della sanità, istruzione, formazione, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture, con possibilità di sviluppare iniziative culturali e sportive.

Coordinamento del ‘Piano Mattei’

La cabina di regia del Piano Mattei include rappresentanti di diversi ministeri, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, oltre che agenzie e società dello Stato. Include inoltre imprese a partecipazione pubblica, università, centri di ricerca e organizzazioni del terzo settore che si occupano di cooperazione e sviluppo. Essenzialmente, il suo ruolo è di coordinazione delle attività del governo italiano nei confronti delle nazioni africane, aggiornando costantemente il piano, monitorandone l’attuazione e approvando i resoconti al Parlamento. Questo approccio multidisciplinare garantisce che il piano possa beneficiare di competenze e risorse da vari settori, per affrontare le sfide dello sviluppo africano in modo coordinato ed efficace.

Implementazione del programma

Un ruolo chiave nell’implementazione del Piano Mattei è svolto da Simest, la Società per l’internazionalizzazione delle imprese del Gruppo CDP.  Insieme a Simest anche Confindustria Assafrica & Mediterraneo, l’associazione imprenditoriale che rappresenta e supporta le imprese italiane interessate a svilupparsi nel Mediterraneo, in Africa e in Medio Oriente. Recentemente, Simest e Confindustria Assafrica & Mediterraneo hanno sottoscritto un accordo per sostenere gli investimenti delle imprese italiane nell’area africana, con un pacchetto di finanziamenti agevolati da 200 milioni di euro.

In aggiunta a Simest, il Piano Mattei coinvolge altre 11 partecipate statali: Eni, Enel, Cassa Depositi e Prestiti, Leonardo, Sace, Ice, Terna, Acea, Snam, WeBuild e Fincantieri.

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[Fonte: IPSOA.it]

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